Guinness, la vera
birra nera
Hai capito gli irlandesi?
Durante al Seconda Guerra Mondiale era neutrale – a questo proposito gustatevi
due pelllicole, La cruna dell’ago e The eaugle has landed e poi mi saprete dire
- si accingevano a invadere la Germania
nazista con la birra Guinness. Nera. Infatti sono state ritrovate lettere,
della Benson di Londra che si ccupava delle campagne pubblicitarie della famosa
birra irlandese, e i bozzetti che l’artista di Newcastle John Gilroy, che allora
disegnava tutte le campagna pubblicitarie della Guinness, produsse per la
possibile campagna pubblicitaria. Un soldato della Werhmacht che beveva una
pinta e, sorridente e col fucile in spalla, diceva “e’ tempo di una Guinness”
oppure una flotta di tucani, gli uccelli associati alla Guinness, che portavano sul becco due pinte
di birra e volavano felici sulla Porta di Brandeburgo, lo Stadio Olimpico e
insieme a un dirigibile Zeppelin. La guerra, la Seconda Guerra Mondiale, ha poi
cancellato la sete. Col sangue di olytre 50 milioni di persone.
Vi piace l’horror?
Tanto tanto? Dato che siamo in tema di
nazismo e nazisti non lasciatevi assolutamente scappare Dead snow, film
norvegese diretto da Tommy Wirkola. Tre coppie che vanno in vacanza in un’isolata
casetta nell’innevatissima Norgegia. Neve e non solo. Anche per quel che
riguarda il cinema horror, mi dispiace, ma l’Europa e’ secoli avanti agli Stati
Uniti. E senza lordare gli spettatori di sangue. E di seguiti, e un giorno ve
ne faro’ un’elenco. Se questa falsariga non perdete anche Outpost, questo un prodotto
inglese. Non dico nulla sulle trame di quasi nessun dvd o film, non sono
specifico perche’ non voglio rovinare la sorpresa. Sarete pochi a leggermi ma
non voglio svelarvi tutto prima. E poi rilassatevi, per cortesia, buoni buoni.
Niente sangue ma semplice
poesia popolare quella di un bel piccolo
film italiano, in bianco e nero, del 1953. Vi riappacificherete con una
cinematografia imperdibile e straordinaria. Dove comoscenze, connivenze, nudita’ e volgarita’ non facevano l’attore o l’attrice
o i regista o glisceneggiatori. Siamo donne. Con, in ordine di apparizione.
Alida Valli, Ingrid Bergmam, Isa Miranda
e Anna Magnani, piu’ un prologo protagoniste Anna Amendola e Emma Danieli,.
Donne che raccontano episodi che sono realmente accaduti loro. I registi?
Alfredo Gaurini per il prologo poi Vallli/Franciolini, Bergman/Rossellini, Miranda/Zampa
e Magnani/Visconti. La piu’ bella e radiosa? Alida Valli. E Anna Magnan,
scusate, la romana Anna Magnani e’ Anna Magnani. Disintossicatevi, guardatelo.
E ricorderete chi siete e da dove venite. E dove volete andare. E con chi. Con chi.
Il fratello
poliziotto di Saverio Bellante, l’assassino-cannibale di Tom O’Gourman, ucciso
per una partita a scacchi, e’ arrivato a
Dublino per seguire l’inchiesta su suo
fratello. Aperta e chiusa perche’ Bellante ha dicharato subito la sua colpevolezza.
Francesco, cioe’ il fratello poliziotto, Saverio e la sorella, rimasta in
Sicilia pietrificata dall’orrore, sono
cresciuti nel quartiere operaio di Palermo chiamato Guadagna. Operaio, non
cannibale. Una partita a scacchi mortale sul serio per il povero Tom.
L’Investigatore
mi chiede se Ordinary love, che si sente nei titoli di coda del magnifico e
struggente Mandela : long walk to
freedom degli U dovrebbe vincere il premio Oscar e io gli dico e gli ripeto di si’. Questo non e’ mondo che vogliono far
crederci che sia, noi , centinaia di milioni di noi, siamo gente ordinaria. Ordinary
pepole. E quando si arrabbia la gente ordinaria...
Re-Italy
If you, the Sunday Times, put Silvio Berlusconi on the
cover, you, your journalist interviews him and he allows him to declare that he
never paid a woman in his life it means that you don’t know anything at all
about him, Craxi ad Italy since the
Seventies. Nothing at all. Was I paying 2500 euro a month, giving them a proper
flat, to the young ladies who went to his elegant parties, the so called bunga-bunga
parties? Was I condemned by a supreme court because I paid an underage Moroccan
prostitute? Was I to phone the central police headquarters in Milan and tell
them to free immediately the young lady, arrested because she was shoplifting,
and say to the police a gigantic lie? That she was the niece of the deposed
Egyptian dictator Hosny Mubarak. I am sorry, deeply sorry, but this is not
journalism. This is pure rubbish.
Ricordate, sara’
una risata che li seppellira'.
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