Tuesday 10 December 2013

Bentornato, professor Piazzese


Che i suoi libri siano in bella mostra nella biblioteca di Andrea Camilleri  - e’ uscito iLa banda Sacco e sara’, come sempre, straordinario – non mi colpisce piu’ di tanto, onestamente. Perche’ il professor Santo Piazzese, palermitano e una delle tante scoperte preziose della benemerita Sellerio Editore, e’ uno dei pochissimi scrittori che rendono onore alla letteratura poliziesca italiana. Un nome che il mondo, non l’Italia che e’ Paese di giallisti chiacchieroni, dovrebbe conoscere di piu' e meglio. Fa piacere che, oltre ad Andrea Camilleri, ci sia Piazzese. E, in misura minore ma sempre godibilissino, Gianmario Costa. E mi limito alla Sicilia. Fa piacere perche’ dimostra come il seme, sparso a piene mani, da Augusto De Vincenzi e Giorgio Scerbanenco abbia finalmente trovato terreno fertile. No, non nelle ambientazioni  e nei personaggi perche’ decenni e periodi storici diversi dividono gli autori. No, per trame complesse, spessore dei personaggi, profondita' dei conenuti, qualita’, eccelsa, di scrittura. Per carita', lungi da me un giudizio: figurtevi, scrivo racconti, li leggo e non li faccioleggere a nessuno.  Crazy as a horse. Matto come un cavallo. Non sono un giallista acclamato e intervistato,  non sono un critico -  quelli non leggono libri, ascoltano musica, vedono film perche’ troppo impegnati a presenziare e pontificare insomma  - ma Lorenzo La Marca, questo il nome del personaggio creato dal professor Piazzese, mancava proprio nel mio personale Olimpo di personaggi della letteratura poliziesca. E la sua Palermo splendida e terribile, solare, sudata, sonnacchiosa, mediterranea e africana, misteriosa, invitante. Blues di mezzanotte  e’ il titolo del libro che  segue i seminali I delitti di via Medina Sidonia, La doppia vita di M.Laurent, Il soffio della valanga e il racconto inserito nella raccolta Il sogno e l’approdo – racconti di stranieri in Sicilia. Sarebbe troppo sperare che i libri di Piazzese finiscano sul piccolo schermo? Come quelli di Michael Dibdin, ambientati in Italia e protagonista il macerato poliziotto Aurelio Zen, prodotti e girati da qualche troupe inglese o del Nord Europa? No, non e’ che non mi fido. Ma visto il successo, tutto italiano, dell’ispettore Montalbano e de Il giovane Montalbano, seguitissimi in e in Inghiltrra il sabato seraalle 21 in tv, penso sarebbe meglio cambiare. Per vedere Palermo e la Sicilia, e l’Italia tutta, con un’occhio diverso. Ma sempre fedelissimo alla pagina scritta dal professor Piazzese. Che, lo deve promettere, deve scrivere di piu’, rendre piu’ brevi gli intervalli tra i suoi libri, il primo e’ del 1998, un anno prima della mia diagnosi. Professore, mi conceda... jammuninni. Buon Natale buon Anno anche a Lorenzo, se lo incontra. E mi saluti Antonio, Sellerio, che a Mantova mi promise che lsarebbe riuscito di nuovo a farla scrivere. Santo, Lorenzo, Antonio thank you very much.

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