Wednesday 30 October 2013

new yorkNew York New York, 8 settembre 2002. Con il mio collega, e amico carissimo, Andrea Spinelli e il giornalista, di moda e musica e quantaltro, del Secolo XIX Renato Tortarolo siamo in citta’ perche’ dobbbiamo andare a sentire, o siamo gia’ andati, i Rolling Stones a Boston. Approfittiamo della sosta newyorchese co per visitare le rovine delle Torri Gemelle. Dopo, amante della storia come lo sono sempre stato fino da bambino, ricordo che li’ sono morte 3mila prsone mentre al Colosseo in un solo, fatidico, famoso gioco di gladiatori ne morirono 13mila. E giu’ con cifre, critiche, cinismo&sarcasmo, paleopolitica. Squilla il cellulare di Andrea, a Lou avevo dato il suo numero per contattarmi, Andrea me lo passa dicendomi solo “Lou” e io, immeditamente “ Lou, I’m sorry, I’me here with my freinds in front of the ruins of teh Twin Towers, what a terrible ragedy”. Merito l’Oscar oppure no? Angelina “sotuttantajo” Jolie ha rivelato una terribile verita’: il marito Brad Pitt puzza. Frequenrti bagni, docce, deodoranti, lozioni, creme no, eh? Dopo 264 puntate, andate in onda sal 1984 al 1992, torna La sgnora in giallo. No, non Angela Lansbury, alla quale tra poco verra’ dato un premio Oscar d’onore. Lei forse fara’ un comparsata, ancora non lo ha deciso. La nuova Jessica Fletcher sara’ la magnifica attrce di colore – basta con il politically correct – Octavia Spenser, premio Oscar per The help. Precedo Roberto: da La signora in giallo a La signora in nero. Che risate. Che attrici. Che serie. Commossi, lunghi omaggi del commmedigrafo sir Tom Stoppard e dello scrittore Neil Gaiman a Lou. Se li merita. Indipenent e Daily Telegraph Piu’ passa il tempo epiu’ mi vengono in mente episodi con lui, non me ne vogliate se vi tediero’ ma lui per me, ripeto, e’ stato come un padre. Penso e mi rattristo per Costantino, scomparso il 23 ottobre di 50 anni, penso al fratello, mio zio, Nilo e ora penso a Lewis Allen Reed. Non posso? Tutti continuano a chiedermi dove ci siamo conociuti e io dico nel giugno ’80, a meta’ mese. A Genova. Dove persi anche la mia pesantissima macchina da scrivere Olivetti. Io ero, sono, saro’ sempre un fan quindi, silenzioso come il Continental Op di Raymond Chandler che tanto scoprimmo poi di amare, mi precipitai all’hotel Colombo, o Colombia, elegante e grande monumento liberty e neogotico davanti alla stazione ferroviaria di Genova Principe, dove alloggiava con la moglie Sylvia Morales, quella che i “bene informati” dicevano fosse un transessuale. I “bene informati” sanno tutto. Di tutti, Di tutto. Quindi attenzione. Mi nascosi dietro una gran palma e sbirciai e cercai di sentirlo. Diavolo di un Lou. Anni dopo mi chiese con quel suo sorriso beffardo “Paolo, ma non stavi nascosto dietro una palma la prima volta che venni in Italia?”. L’investigatore privato dovevi fare, Lou. Continental Lou. Poi, pero’, anche il cantante, se la chiamavo poeta, mr. Reed, alzava le spalle e sorrideva

1 comment:

  1. Proprio una bella storia Zac! Un aneddoto di quelli che piaciono a me.
    Proprio divertenete.
    Luca

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