Film gotici
Buongiorno. Il Guardian di oggi, il critico cinematografico
Mark Kermode che ha pres oil posto del mitico Philip French che ha fatto il critico
per 50 anni, ha fatto, essendo Kermode un’appassionato della lettertura gotica
e del cinema horror, la classifica dei
dieci migliori film del genere secondo lui. Io riferisco e basta, lascio discettazioni e pontificazioni ai critici veri, quelli ch organizzano festival, convegni e
dibattiti. Al primo posto c’e’Nosferatu, del ’22, del regista tedesco F M
Murnau, uno che aiuto’ a definire Espressionismo Tedesco. Capolavoro assoluto. Al secondo Dracula,
del ’31, con Bela Lugosi e diretto da Todd Browning che
con Freaks dell’anno successivo forse firm uno dei film piu’ belli e terribili della storia del cinema. Al terzo c’e Rebecca, in italiano Rebecca la prima moglie,
del ’40 diretto da alfred Hitchcock con sir Lawrence Olivier, non ancora
baronetto, e Joan Fontaine, nella vita reale sorella di Olivia De Havilland. Hicthcock quell’anno non vinse l’Oscar che
ando’ a John Ford, vero nome Sean Aloysius McFeeney, per Grapes of wrath, in
italiano Furore, con Henry Fonda e tratto dallo straordinario libro di John Steinbeck,
scrittore subito dimenticato perche’ scriveva di temi sociali forti. Al quarto posto troviamo Horror of Dracula, del ’58, con
Christopher Lee e Peter Cushing e Terence Fisher alla regia, un classico dei
film della benemerita casa cinemaografica inglese Hammer Movies. Vi compare anche Bernard Lee, futuro M dei primi film di James 007
Bond, in seguito dichiaro’ che recito’ solo 13 battute e venne pagato 750 sterline,
una bella sommetta per quei tempi. Al quinto posto onore a Roger Corman e
Vincent Price per The pit and the pendulum, in italiano Il pozzo e il pendolo, del ’61. Corman porto’ sullo
schermo altro tre racconti di Edgar Allan Poe: La caduta della casa degli Usher,
Il corvo e La maschera dela Morte Rossa. Per signore signorine avverto che tra
gli interpreti c’e’ un Jack Nicholson pre Easy rider. Al sesto posto Rosemary's baby di Roman Polansky del ’68, con Mia
Farrow e John Cassavetes, tratto dall’omonimo libro di Ira Levin, autore anche
dell’imperdibile, terrificante I ragazzi venuti dal Brasile, grandissimo film
con Gregory Peck . All’ottavo Suspiria
di Dario Argento, romano e laziale, del ’77 con Jessica
Harper che aveva fatto innamorare il mondo ballando e cantando nel Il fantasma del palcoscenico di
Brian Di Palma. Al nono Near dark, dell’’87,
di Kathryn Bigelow, allora moglie di James Cameron, con Lance Erickson, visto
in Alien e nella superba serie tv Millennium.
E ultimo, o primo se volete, The orphanage di J.B. Byyona e prodotto da Guillermo del Toro. Film che
ricorda molto The devil’s backone, dello stesso Del Toro, The others, di Alejandro Amenabar The haunting di Robert Wise. Che sara’,
decenni dopo, il regista di Tutti insieme appassionatamente. E’ interpretato da Belen Rudea. Che e’ uno
schianto anche completmente vestita e senza farfallina e video d’amore scollacciati.
Diciamo cosi’. Gusti de critico cinematografico
del Guardian, fidatevi
Il primo ministro
inglese David Cameron, degno successore di Tony Blair, ha detto basta. Era ora.
Basta. Basta con il video, mostrato da Facebook, della donna decapitata. Basta.
E Facebook e’ un social network. E se
fosse un’antisocial enetwork cosa farebbe vedere? Mark Zuckerman, mi sembra si
chiami cosi’, che ha inventato Facebook non ha nulla da dire sulla vicenda? E i
fruitori del social network, questa novita’ che gli ha sconvolto la vita, non
hanno nulla da dire? Alla vergogna non c’e’ mai limite
Grande l’ex
tedesca democratica Angela Merkel che ha chiesto direttamente al primo, e anche
ultimo, presidente della “terra della speranza e della liberta’” se “mi state sorvegliando il cellulare da anni?”. E
grandi i francesi, gli odiati “cugini”, i
cui politici in coro hanno detto “gli americani hanno nemici o vassalli”. Lo spirito di Voltaire
non e’ morto.
Nella lotta al terrorismo internazione meno uno. Ieri un ragazzo di 13 anni che in California portava con se' una grosso ama di plastica, cioe' innocua, e' stato abbattuto a revolverate. La lotta al terrorismo internazionale non conosce soste e non guarda in faccia nessuno. Soprattutto i 13enni disarmat. Domanda: i coragioni tutori dell'orrdine, della speranza edela liberta' che fine faranno? S accettano risposte, evitare gli insulti.
Vogliamo dire
qualcosa della signorina Adrianne Truscott, la comica che recita senza slip? “Ve
la cercate: una commedia circa una violenza carnale protagonista la sua piccola
vagina e poco altro” e’ il titolo del suo pezzo, 50 minuti, con il quale ha
vinto un premio al prestigioso Fringe Festival di Edimburgo. Fa anche uno strip-tease,
non si fa mancare niente adrianne, e proietta scene di Robert De Niro, quasi
desnudo, in Taxi driver su tutto il suo corpo. Mi sia concesso ma continuero’
la mia vita senza la signorina Truscott che potra’ vincere tutti i premi che
vuole ma non mi convince. Si recita con l’espressione e e la forza e la foga,
mutnde e slip non c’entrano. Sulla violenza carnale non si scherza. Grazie, signorina, si rimetta le mutadine
La notizia va
data perche’ si tratta di musica, sembra: Kurt Cobain dei Nirvana da ragazzo
pensava di essere omosessuale. Perche’, l’omosessualita’ e’ una malattia da nascondere? E' qualcosa di cui vegognarsi? Per cui suicidarsi? A The advocate, la piu’ importante e prestigiosa rivista omosessuale statunitense, nel ’93 Cobain disse che si sentiva “omosssuale nello spirito” e che “probabilmente
potrei essere bisessuale”. Nella stessa occasione Cobain confesso’ di essere
stato picchiato selvaggiamente piu’ volte perche’ era amico di persone
omosessuali. Fino a 8 anni la famoglia Cobain era una famiglia modello, poi il padre spari' un giorno e non si fece piu' vivo. Svanito nel nulla. Trauma? Tragedia. Pensando alla moglie, Courtney Love, e al suo suicidio siamo sicuri che l’eterosessualita’
lo abbia aiutato? Sicuri sicuri?
La “nonna dell’Ontario,
per dirla con qualche spiritoso italico ad oltranza, il premio Nobel se lo
merivava proprio. Alice Murro, che vive col marito a Clinton,Ontario appunto, vicino al
lago Huron, con Dear life ha aggiunto una nuova gemma alla sua corona fatta di
racconti e un solo romanzo, Lives of girls and women. Brava. Brava. Brava. Non
per lo spiritosone al quale consigliamo, allora, la lettura delle opere dell’aborigeno
e del cedro. Aborigeno? Cedro? A Zaccagni’ ma che sei impazzito? Piano, piano.
L’aborigeno e’ l’australiano David Malouf e il cedro il libanese Amin Maloof.
Due titoli, dei tanti che hanno scritto, che da lettore - per carita’, non
critico, la stragrande maggioranza dei critici accatasta volumi e trancia giudizi
soltanto, oltre a partecipare a convegni, premi, premiazioni, io leggo e nemmeno sono famoso e pagato – consiglio vivissimanente a chi ama leggere,quindi cercare di
restare libero. Per Malouf Conversation at Curnow Creek e An imaginary life,
credo tradotti da Frassinelli, e per Maloof assolutamente Le crociate viste
dagli arabi, ovvero come gli storici arabi contemporanei delle Crociate
raccontavano veramente quello che succedeva in quei secoli. Sucedeva veramente.
La carita’ cristiana, a leggere bene, non albergava tra i Crociati. Scusate, Arabi
e Musulmani. Pubblica Tea, se non vado errato.
Leggo su La
Repubblica che se uno passeggia con l’amata passeggia piu’ piano, con ritmi piu’
lenti. Che fior di notizia. Che scoperta epocale. E’ con notizie del genere,
credo, che si fa, si costruisce, o si disfa secondo i gusti, il “grande
giornalismo italiano”
A domani , credo
e spero, e tenete sempre in mente quello che disse il filosofo inglese sir
Francis Bacon, “knowledge is power”. La conoscenza e’ potere
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