Monday 30 September 2013

Blue Jasmine e’ un gran bel film, Woody Allen e’ tornato ad essere un signor regista e Cate Blanchett e’ un signora attrice. Io non conto niente pero’ vi dico che Blue Jasmine e’, ripeto,  un gran bel film. Visto ieri e non sabato.  Assai piu’ profondo di quanto possa sembrare. Perche’ mostra, tra battute  sorrisi, la faccia piu’ sordida e terribile e attualissima del capitalismo. Mi dispiace per gli zuzzurelloni e i critci militanti, troppi davvero, ma questo e’ un signor film politico. No, non di quelli che ti lasciano con l’amaro in bocca, la testa pensante e i testicoli doloranti: assolutamente no. Le risate ci sono tutte, i personaggi anche – Woody Allen ha sempre avuto grande occhio e sensibilita’ nel formare i cast e questo e’ semplicemente straordinario – e anche la storia. E che storia. Certo, viene presentato come il miglior Allen , ed e’ vero, pero, la critica alla societa’ Usa e getta  e’ durissima. Potentissima. Violentissima.  Ed e’ una critica giusta e sacrosante, figlia di quell’”edonismo reaganiano” che aveva individuato anni e anni fa Roberto. D’Agostino. In fondo centinaia di milioni e milioni si e’ ridotti come l’ultima sceaa del film. Come non ridurcisi? Leggendo, tenendosi informati - intendo informati seriamente e non solo sapere delle nuove scarpe pazze di Carolina di Monaco, dei capelli, ora biondi, di Kim Kardashian (chi era costei?) o dei tre Teleratti (chi sono costoro?) assegnati a Barbara D’Urso  - notizie che al disoccupato, al cassintegrato, al pensionato, allo sfrattato, agli sfruttati e ai disperati tutti, anche a quelli emigrati, non interessa minimamente e non porta un’euro in  tasca. Detto di Allen e dell’algida Cate Blanchett  oggi vorrei, scusate ma qui si parla  anche di libri, dire due cose di  Umberto Lenzi. E chi e’ Umberto Lenzi? Uno dei registi che ha fatto grande il cinemad i genere italiano,amirato eriverito all’estero ma, ahime’, non nel Paese dove e’nato. Roma a mano armata, La banda el Gobbo,  Milano odia: la polizia non puo’ sparere, Napoli vioenta, Il grande attacco,  Contro quattro bandiere, Orgasmo, Paranoia, Sette orchidee macchiate di rosso  sono solo alcuni dei titoli che lo hanno fatto idolatrare da gente come Tim Burton, Quentin Tarantino e Jo Dante, per intenderci, non stitici esteti tendenti al nudo e oltre. Bene, Lenzi aveva pubblicato  5 romanzi giali e ora il primo viene riproposto dalla collana del Giallo Mondadori ora diretta da Maurizio Costanzo. Che, con la riproposizione di Lenzi, per me ha fatto davvero lo Show. Delitto a Cenecitta’ si svolge a Roma nel ’40 protagonista  l’ex commissario Bruno Astolfi , ora investigatore privato con pochissime lire, epurato dalla polizia fascista perche’ antifascista. La stessa storia, quasi, del commissario De Vincenzi, indimenticabile in tv nei panni di Paolo Stoppa , con epilogo tragico perche’ l’autore, il giornalista Augusto De angelis, venne picchiato a morte dai nazifascisti. Astolfi, epurato,   non ha perso il suo fiuto. Non dico altro se non che tra i protagonisti ci sono Ovaldo Valenti e Luisa Ferida, fucilati nel ’45 dai Partigiani. il libro e’ estremamente documentato, gradevole ed intricato. Speriamo solo che Costanzo continui nel suo Show e ripriponga anche Terrore ad Harlem,  Morte al Cinevillaggio, Scalera di sangue e Spiaggia a mano armata. Riguardo alle indagini  poliziesche durante gli anni del Fascismo, non quelle scritte durante il regime,  segnalo i libri della piemontese Gianna Baltaro col suo commissario Martini, dandy dannunziano quasi - credo pubbblichi per una casa editrice piemontese – che e’ arrivato a 15 avventure. Poi non dimenticatevi dei primi tre libri, protagonista il commissario De Luca,  di Carlo Lucarelli ed editi da Sellerio, la cui trasposizione televisiva, De Luca era interperato da Alessandro Preziosi, non rese minimamente il pathos e la tensione della pagina scritta. Per il resto come va? Ringalluzziti, eh, vecchi/ie e giovani lupacchiotti/e? Avete passato una bella serata? Avete visto quelle cinque stelle brillare lassu’ nel cielo sopra l’ Olimpico? Che bella giornata oggi, anche se qui e’ grigio. Bellissima. Meravigliosa. Stupenda. Superba. Unica


    

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